domenica 18 aprile 2010

Montagnareale -- Novara 1965 = 1 - 0

Doveva essere vittoria e vittoria è stata. In una partita vera, senza fare calcoli, perché facendoli, si sarebbe potuto rischiare di perdere tutto. Il Novara ha tenuto il campo fino all’ultimo secondo, ha attaccato con continuità, cercando di ottenere il pareggio; non ha concesso nulla ed è stato giusto così. Quando si gioca e si vince in questo modo, la gioia e la soddisfazione sono al top, perché ognuno sa di aver fatto il proprio dovere, senza abbassare la guardia, come spesso siamo stati e siamo abituati a vedere in ogni dove. E’ stata partita vera, dicevamo e lo testimoniano le “martellate” che le squadre si sono date, soprattutto a centrocampo, e gli infortuni; infermeria aperta ancora per il Montagnareale, quasi da rasentare la Juventus dei nostri giorni. Era la squadra di Mirko Calabrese a dover attaccare; si è schierata con 4-4-2, coperta in difesa e a centrocampo, sperando soprattutto nelle folate dei laterali, Giovenco e Di Blasi. Il Novara stava in attesa, pronto a rilanciarsi a ranghi compatti o in contropiede e ha fatto capire subito al Montagnareale che quei tre punti avrebbe dovuto sudarseli. Nella prima fase della partita, la squadra locale, complice qualche errore in fase di disimpegno, ha messo a dura prova la propria difesa; in ogni caso nessun pallone pericoloso è passato per le mani di Olivo. In alcuni scambi veloci, però, i pericoli sono arrivati al portiere ospite; nel giro di pochi minuti Giovenco, a coronamento di azioni velocissime, avrebbe potuto realizzare e anche gli attaccanti in mischia, ma tra la foga e la bravura del portiere, il risultato non si è sbloccato. E’ opportuno annotare due infortuni nel primo tempo: Mirko Calabrese e Roberto Magistro, sostituiti rispettivamente da Scafidi e Sorrenti; due pedine importanti e mancanti in un match come questo, avrebbero potuto ridimensionare le quotazioni del Montagnareale. Calabrese è il riferimento nell’area nevralgica del campo, Magistro è duttile in difesa e, prima di uscire, ha salvato il risultato da una incursione dell’attaccante ospite, già pronto ad entrare, tutto solo, nell’area di rigore. Invece la partita è continuata sugli stessi binari. Il primo tempo finisce zero a zero, con una vittoria ai punti del Montagnareale, un giudizio e un punto che non danno però la certezza dei play off, nonostante arrivassero risultati confortanti dagli altri campi. Nella ripresa si attendeva qualcosa di più, ma il copione non cambia e dunque la partita sembra essere destinata allo 0-0; invece ad un tratto si sblocca. Nardi raccoglie di testa un pallone lanciatogli dalla destra, dopo una buona percussione di Segreto, si avvita e centra il bersaglio; già poco prima aveva impattato la palla, ma aveva avuto poca fortuna. L’incubo scompare. Il Montagnareale festeggia il gol come una liberazione; si sarebbero accontentati anche di una carambola, quello che volgarmente viene chiamato “gollonzo” e invece l’azione è stata pregevole. Discesa sulla fascia, cross al centro e rete. Bene. Mantenere il risultato fino alla fine sarebbe stata un’altra impresa, anche perché il Montagnareale, in questo torneo, proprio nella ripresa, ha gettato al vento pareggi e vittorie. Il Novara, a questo punto, ha osato di più, era logico e ha spinto, ma in contropiede, il Montagnareale avrebbe potuto chiudere. Il finale del confronto è stato inadatto ai deboli di cuore; sette minuti di recupero concessi dall’arbitro, anche un supplemento di un minuto e trenta. Non passavano mai con il Novara a non volersi dare per vinto. Il triplice fischio arriva dopo due punizioni per gli ospiti, di cui una al limite dell’area, roba da infarto. Per fortuna la palla non arriva dov’era destinata e finisce li, tra l’esplosione della festa. Montagnareale ai play off, Novara pure, ma non si sapeva, in quel momento, ancora contro chi. Ma questo ha poca importanza. Le squadre sono anche qualificate ai quarti della coppa e dunque hanno opzioni in più per tentare il salto di categoria. Non hanno vinto ancora nulla, ma ci sono buone premesse. Tutto dipenderà dai risultati. Il Montagnareale ha centrato l’obiettivo minimo stagionale; certo, si “doveva” raggiungere questo risultato. Spesso quando si “deve”, non succede. Invece è successo, ma il meno è stato fatto, il difficile è adesso.
MASSIMO NATOLI

OLIVO 6
Ha assolto i suoi compiti, guadagnandosi la pagnotta; nessun intervento particolarmente difficile, ma ha garantito la sicurezza, anche a livello psicologico, che è importante per tutti.

MAGISTRO 6
Non ha giocato molto, ma è degna di nota la sgroppata per riprendere il pallone all’avversario, ormai tutto solo verso la porta. Se avesse maggiore continuità, sarebbe insostituibile.

RUVOLO 7
Centrale o non centrale, è un pilastro. Recupera, tampona, tiene la posizione, senza sbavature e con continuità. Si dimostra duttile ed è indispensabile per la difesa.

GALATI 7
E’ un centrale puro e per lui vale lo stesso giudizio di Ruvolo. E’ ormai un pilastro della difesa. Non si può prescindere da questo giovanotto, pronto anche a sganciarsi.

CANNUCI 6,5
E’ partito malissimo, con disimpegni da brivido, ma via via si è dimostrato all’altezza del compito. Difficile recuperare palloni alti dalle sue parti, sicuro anche con palla a terra.

GIOVENCO 7,5
Per me è stato il migliore. Ha spinto sempre, in attacco, a centrocampo e pure in difesa. Il “cavallo” con la faccia da guascone ha fatto capire il suo potenziale e potrebbe anche migliorare.

CALABRESE MIRKO 6
Colpito dall’infortunio, è rimasto in panchina, anche con le gambe doloranti. Aveva immaginato un’altra partita per lui e si è dato da fare, sia dentro che fuori.

D’APUZZO 7
Il milite si è piazzato a centrocampo come una diga e via a darle e a prenderle. Un lavoro faticoso, talvolta oscuro, ma che ha giovato alla squadra, in fase di difesa e di rilancio.

DI BLASI 6,5
Quando parte palla al piede e taglia il campo, sembra un coltello dentro la torta. Peccato per qualche inesattezza. Ma da lui si aspetta sempre di più ed è giusto, perché può.

ADAMO 6,5
Anche questo giovanottino con gli occhi di ghiaccio ha potenziale da vendere. Se ingrana la quarta, non lo prendono più e molla bordate a destra e a manca. Anche per lui qualche inesattezza.

NARDI 7
Ha il merito di sbloccare il risultato e hai detto niente? Si è dato da fare come “sponda”, ma è stato cercato poco sulle palle alte. E non è ancora in forma. E’ lecito attendersi di più.

SORRENTI 6,5
Gettato a freddo nella mischia, si è subito attivato, garantendo copertura e velocità. Se parlasse meno, giocando di più, migliorerebbe di gran lunga le sue prestazioni.

SCAFIDI 6
Anche lui è finito nella mischia a freddo e con poco allenamento; ha fatto qualche buona giocata, ma ha cercato spesso i compagni “a parole”. Ma “Gesù”, alla lunga, non ha ancora fatto il miracolo.

SEGRETO 6
E’ entrato in un momento cruciale e si è fatto apprezzare per le sgroppate sulle fasce; il ragazzo, comunque, merita conferme, perché garantisce buone profondità.

CALABRESE LUCA 6
Qualche scampolo di partita in un momento delicato; ha saputo destreggiarsi a centrocampo e qualche sortita avrebbe meritato maggiore fortuna. C’è ancora da giocare, comunque.

ALL. CALABRESE MIRKO 7
Si aspettava i play off, ma con qualche punto in più. Si è raggiunto un obiettivo e c’è la coppa da vincere. Ora dunque viene il bello e la squadra deve far vedere di che pasta è fatta.

ARBITRO: VITO RAIMONDO 6
Ha diretto una partita vera. E’ stato equilibrato, ma talvolta ha lasciato correre nel gioco falloso e nelle recriminazioni verbali dei giocatori. Alcune azioni avrebbero meritato il “giallo” e il “rosso”.
P. S.
Proprio mentre mi accingo a chiudere il pezzo sulla partita, mi è arrivata una notizia tremenda; è morto per infarto a soli 42 anni Antonino Panascì, il marito di Meri Di Giorgio, la sorella dell’indimenticato Nunzio. Buona parte dei giocatori del Montagnareale lo ha conosciuto alla “pizzata” di Mongiove, dopo l’ultima celebrazione del Memorial “Nunzio Di Giorgio”. Mi è sembrata una persona seria e riservata; abbiamo scambiato in quell’occasione alcune battute sul calcio e sulla sua famiglia, sul comportamento dei figli. La sua morte improvvisa è stata una mazzata, un colpo tremendo in una domenica uggiosa di aprile.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Come sempre i tuoi commenti sono sempre precisi e molto tecnici ( amio avviso), degni del mitico Sandro Ciotti.
Davvero una bella affermazione, dovevamo vincere e l'abbiamo fatto creando occasioni importanti e senza praticamente rischiare di prendere goal(ciliegina sulla torta il goal-vittoria del calciatore piu' infortunato della storia dello sport,) .
Faccio i complimenti a tutti i ragazzi del Montagnareale, augurandomi che tutti si rendano conto che se vogliamo ... possiamo far ancora bene !
Un in bocca al lupo a tutti per la partita di coppa e ancora grazie a te Massimo per il tempo che ci dedichi .

Mirko